Emergenza coronavirus, gli appelli all’unità rischiano di cadere nel vuoto: il Governo e il Centrodestra viaggiano su rette parallele.
Per gestire la nuova fase dell’emergenza coronavirus l’Italia ha bisogno di una politica più matura, in grado di fare un passo in avanti. Di un governo in grado di collaborare con le opposizioni e viceversa. Il primo a mandare a chiare lettere l’invito è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla vigilia del 2 giugno. E meno di 24 ore dopo l’appello del Capo dello Stato il Centrodestra era cento piazze italiane per manifestare contro un governo assente.
La (mezza) apertura del Premier
In occasione della conferenza stampa del 3 giugno il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rilanciato il messaggio di Mattarella parlando di unità e collaborazione. Poi quando annuncia la convocazione di parti sociali e figure-chiave per pianificare il rilancio del Paese non menziona i leader dell’opposizione. E al momento delle domande dei cronisti, il mancato invito viene evidenziato. Ma un confronto, assicura Conte, ci sarà, perché i soldi del Recovery fund sono a disposizione del Paese, non del governo di turno.
Il Centrodestra contro Conte dopo la conferenza stampa del premier
Ma che la collaborazione non sia facile e soprattutto non sia scontata lo si intuisce anche ascoltando le prime reazioni del Centrodestra alla conferenza stampa di Giuseppe Conte. Troppe parole e ancora pochi fatti, è il mantra delle opposizioni contro il governo.
Uno dei primi a mandare un messaggio a Conte è Matteo Salvini, che ha voluto ricordare come la Lega abbia già presentato in Parlamento due progetti di legge per il taglio della burocrazia e la riforma fiscale. Progetti caduti nel vuoto.
Non è più diplomatica Giorgia Meloni, che accusa il Presidente del Consiglio di fare troppe promesse quando gli italiani avrebbero bisogno di fatti. E di soldi. E Gelmini è allineata alla leader di FdI: “È fuori tempo massimo. Il cambio di passo non si può più declinare al futuro: Forza Italia presenterà in queste ore molti emendamenti migliorativi al decreto rilancio. Se Conte fa sul serio lo dimostri con la disponibilità ad accogliere le idee delle opposizioni“.
La prova del nove: il decreto Rilancio
E in effetti proprio il decreto Rilancio rappresenta un banco di prova. Gli emendamenti al testo sono tantissimi e il Centrodestra chiede che vengano presi in considerazione proprio in nome di quella collaborazione tra le forze politiche invocata in queste settimane. Se le Opposizioni non dovessero essere ascoltate difficilmente si potrà ipotizzare un cambio di passo in futuro.
Il Centrodestra e il Governo viaggiano su rette parallele
La sensazione è che questo governo e questa opposizione viaggino su rette parallele, destinate a non incontrarsi mai. Una collaborazione organica sembra difficile se non addirittura impossibile. Non è un caso che da settimane si parli di modifiche nella squadra di governo, con avvicendamenti ai Ministeri o con l’inserimento nella squadra di tecnici in grado di traghettare il Paese fuori dalla crisi.